Ancora sul vortice polare…e sulla nebbia a gogò

I modelli non lasciano campo ad incertezze: l’alta pressione vigorosa che occupa il bacino del Mediterraneo resisterà ancora per diversi giorni, sicuramente per tutto il fine settimana ed anche oltre, come possiamo vedere dalla mappa della situazione prevista in quota per la giornata di sabato 10.

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Per buona parte della pianura padana ciò significherà nebbia ad oltranza, come del resto è già successo nei giorni scorsi e come appare chiaramente documentato dalla foto del Meteosat delle ore16 di ieri.

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La nebbia è il tipico segnale della formazione di una inversione termica, che può essere osservata analizzando la registrazione della temperatura e dell’umidità alle varie quote, registrazione effettuata dai radiosondaggi giornalieri.

Analizzando i dati del radiosondaggio di questa notte, registrato dalla sonda lanciata dall’aeroporto di Milano Linate, possiamo notare che

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lo strato dell’inversione termica (dove cioè la temperatura aumenta invece di diminuire con la quota e rimane ad un valore più elevato rispetto a quello registrato al suolo) va da pochi metri dal suolo fin oltre la quota dei 2000 m.

Di contro invece, lo strato di nebbia, per ora, è abbastanza sottile, ed ha uno spessore di soli 100-150 m, che coincide con la zona dove la linea della temperatura e la linea della temperatura di rugiada si sovrappongono.

Mentre sugli Appennini e Alpi, per tutto il fine settimana risplenderà il sole con temperature superiori alla stagione, in padania, le temperature rimarranno nella norma stagionale, a causa sia della nebbia che ridurrà l’insolazione diurna, sia a causa dell’inversione termica, che porterà le minime vicine allo zero.

Per terminare riparliamo ancora un attimo del vortice polare. Di seguito la situazione a 500 mb di lunedì scorso e quella prevista per domenica 11.

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Appare evidente lo smembramento e la perdita di compattezza.

Se poi analizziamo la situazione prevista per mercoledì 14, possiamo tentare di identificare le cause di questo comportamento.

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La distruzione della compattezza del vortice è causata dall’espansione verso le alte latitudini da parte (frecce rosse) dell’anticiclone Atlantico delle Azzorre (1), dell’anticiclone delle Aleutine (2) e di quello del nord Pacifico (3). Sotto questo triplice attacco, il vortice polare si disunisce ed invia profonde saccature piene di aria fredda (frecce bianche) a bassa latitudine, verso i Balcani (3), Il Canada e gli Usa (4), in Atlantico centrale (5) e sul nord del continente asiatico.

Se effettivamente queste mappe verranno confermate, nella prossima settimana potremmo sentire parlare di rigide temperature in Grecia e soprattutto negli Stati Uniti, Per quanto ci riguarda, solo le temperature di una parte dell’Italia meridionale potrebbero risentirne.

Alla prossima.

Foto Meteosat by http://www.sat.dundee.ac.uk, foto di anteprima by ab

 

 


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