Chi aveva sperato in un febbraio invernale, peraltro legittimamente, ha riposto male le proprie speranze.
Chi aveva dato credito ad alcune uscite dei modelli di calcolo, GFS o Reading che fossero, pienamente invernali, si sono trovati con un palmo di naso.
Chi si era esaltato leggendo i soliti siti acchiappa-click che promettevano improbabili invasioni di aria gelida dalla Russia, è rimasto gelato lui, ma per la toppata clamorosa.
Chi si era affidato al proverbio della Candelora pensando che dall’inverno non si era ancora “fora”, ha finalmente, si spera, capito, che certi proverbi andavano bene ai tempi in cui il global warming non esisteva.
Chi invece ha tenuto i piedi per terra, fidandosi delle previsioni giorno per giorno, non è certo stato colto di sorpresa da questo passaggio repentino da un inverno a dire il vero molto blando qui al nord, ad una primavera dai tepori degni di aprile inoltrato.
Siamo ostaggi di un mostro anticiclonico che sta condizionando in modo esasperato il tempo su quasi tutta l’Europa.
Per gli amanti dell’inverno e del freddo l’immagine sotto è sconsolante. Sconsolante perché un anticiclone di quel tipo, a forma di campana, è una delle figure meteorologiche più dure a morire. Non si vede uno sblocco, nemmeno tra una settimana.
E allora pensiamo che risparmiamo sul riscaldamento e pensiamo che magari ai primi di marzo il Generale Inverno decide di venire a farci visita. Ma restiamo con i piedi per terra e viviamo alla giornata, perché questa è una situazione che potrebbe durare anche settimane.
La previsione del tempo è presto fatta: mattinate fresche e pomeriggi decisamente troppo caldi per il periodo. Qualche foschia nelle prime ore della giornata.
Nella foto di copertina potete vedere il Monte Legnone, la cima più alta delle prealpi lombarde con i suoi 2.609 mt, ripreso a metà gennaio, dal paese di Margno, in una veste ben poco invernale.
Un saluto dallo staff del PML.
