Un fine settimana estivo

Dopo un inizio settimana con la prevalenza di condizioni instabili che in qualche luogo del nord Italia hanno causato danni dovuti alle forti piogge e alla grandine, ma che fortunatamente hanno interessato solo in modo leggero e marginale il sud lodigiano, ci aspetta un fine settimana decisamente estivo.

Infatti, osservando la situazione in quota prevista per oggi, giovedì 14,

possiamo notare come, rispetto ai giorni precedenti, la bassa pressione mediterranea, foriera di instabilità, si stia spostando verso sud-est, mentre dall’Atlantico compare un cuneo di alta pressione che sembra intenzionato a dirigersi verso l’Europa centrosettentrionale.

Questa tendenza viene confermata dalla situazione prevista per la giornata di domenica 17,

con l’ulteriore spostamento del vortice ciclonico verso i Balcani ed il consolidarsi dell’alta pressione anche sull’Italia settentrionale. Grazie a ciò avremo da oggi e per tutto il fine settimana un deciso miglioramento del tempo sul nord Italia, con meno nubi, maggior stabilità, più soleggiamento e quindi una ripresa delle temperature che gradualmente si riporteranno al di sopra dei valori medi del periodo.

Ci stiamo ormai avviando a grandi passi verso il solstizio d’estate, cioè nel periodo in cui è maggiore la durata del giorno e con il maggior numero di ore di insolazione dell’anno, ed anche il periodo in cui diventa più probabile la formazione dei temporali.

Ma quanti di noi sono in grado di osservare e riconoscere le varie parti di cui una nube temporalesca è formata e come funziona? Il disegno seguente rappresenta una supercella temporalesca ideale in spostamento da sinistra verso destra.

In viola abbiamo l’Anvil o incudine, che rappresenta la parte più avanzata della nube temporalesca. Tale incudine si forma laddove l’aria in ascesa incontra la tropopausa, e la sua caratteristica forma è dovuta alla costanza dell’andamento termico che caratterizza la tropopausa che inibisce l’ulteriore ascesa della massa d’aria instabile all’origine della genesi del cumulonembo.

Nel caso in cui le correnti ascendenti all’interno della nube siano molto forti, esse superano la tropopausa formando l’Overshoting Top (in verde), una nube a cupola posta al di sopra della parte finale dell’Anvil, indice di una forte tempesta.

Particolarmente interessanti sono le nubi poste nella parte inferiore della cella temporalesca.

Infatti, entriamo qui nella zona delle precipitazioni, rappresentate inizialmente da pioggia debole, poi moderata e quindi forte, seguita spesso da grandine. Se a questo punto la nube temporalesca mostra nella sua parte inferiore un gradino con un suo abbassamento verso il suolo, vuol dire che ci troviamo sotto alla Wall cloud (in magenta) o nube a muro, dalla quale, a volte si può sviluppare un tornado.

Molto interessante è anche cercare di capire quali siano i venti all’interno di una nube temporalesca.

Davanti alla nube temporalesca aria calda e ricca di umidità viene risucchiata nel suo interno  (warm updraft) fino a raggiungere ed a volte superate la tropopausa (10 -12 km di quota), mentre nella parte centrale della cella, dove vi sono le precipitazioni,  e dietro ad essa, vi sono correnti discendenti di aria fredda (cool downdraft). Nella zona di contatto tra l’aria calda ascendente e fredda discendente è dove solitamente si forma la Wall cloud.

Le correnti discendenti di aria fredda provenienti dalle celle temporalesche sono a volte talmente violente da causare danni al suolo e costituiscono un grande pericolo per l’atterraggio e il decollo degli aerei.

Un’ultima curiosità: spesso nei tracciati dei radar meteorologici, la presenza di un tornado è indicata dalla formazione di un uncino. Ecco il perchè.

Alla prossima

Grafici , disegni, foto by Newbeast.gr,  tuglie.com, stormchasingzsc.blogspot.com, Foto di anteprima by ab

 

 


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