L’estate in gran forma ma in crisi a metà settimana

Da qualche giorno ci siamo accorti di quanto l’estate sia in gran forma, soprattutto dall’aumento delle temperature  sia minime che massime, e da ieri dalla senzazione di afa, causata dall’aumento dell’umidità.

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Uno sguardo anche veloce alla situazione in quota prevista per le ore 12 di oggi, ci mostra subito la causa: l’alta pressione che dall’Africa nord occidentale si protende su tutta l’Europa sud occidentale e centrale.

Questa situazione perdurerà ancora anche nella giornata di lunedì e martedì, quando però, cominceremo a vedere i primi sintomi di cambiamento, attraverso un graduale aumento della nuvolosità.

Ma la svolta arriverà mercoledì e si svilupperà nei giorni seguenti, come appare chiaro dall’analisi in quota prevista per giovedì:

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l’alta pressione viene sostituita dal passaggio di una saccatura atlantica, piena d’aria decisamente più fresca che innescherà temporali ed instabilità sull’Italia, a partire dal nord e che si dovrebbe propagarsi lo stivale nei giorni sucessivi.

L’uso del condizionale è d’obbligo quando si parla di irruzioni fredde: nonostante i modelli sempre più precisi e sofisticati rimane sempre, nei giorni che precedono l’irruzione, il dubbio di come l’aria fredda riuscirà a filtrare nella pianura Padana: direttamente con correnti da nord ovest,  oppure attraverso la valle del Rodano  con formazione di un vortice ciclonico sul golfo di Genova, o attraverso la porta della Bora, da est?

Una cosa appare però certa: vi saranno temporali e rovesci localmente anche di forte intensità. E questo lo possiamo comprendere osservando il radiosondaggio registrato a Milano Linate questa notte:

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che ci mostra come l’atmosfera stia caricandosi di energia che attende solo un innesco ( ad esempio l’arrivo di aria più fredda ) per scatenarsi.

L’area dipinta di verde nel grafico rappresenta il valore del CAPE, si tratta di un indice utilizzato per la previsione dei temporali, letteralmente Convective Available Potential Energy, che indica l’energia disponibile per lo sviluppo di nubi temporalesche. Grossi quantitivi di CAPE  in linea di massima presuppongono lo sviluppo di celle temporalesche intense.

Resta comunque fondamentale analizzare quest’indice in un’ottica più ampia che comprende tutta la situazione sinottica e gli altri elementi necessari allo sviluppo di temporali quali ad esempio del CIN, Convective Inibition, (rappresentato nel grafico dall’area colorata in magenta), che è l’energia che occorre fornire alla massa d’aria affinchè diventi instabile.

Le alte temperature previste nella giornata di oggi, ed in quella di domani, combinate con l’arrivo tra martedì e mercoledì dell’aria più fresca, farà aumentare il valore del CAPE e diminuire quello del CIN, favorendo il formarsi del cumulonembi temporaleschi.

L’arrivo dell’aria fresca e la temporanea scomparsa della cupola di alta pressione porterà ad un deciso calo delle temperature, come possiamo vedere dal solito grafico ” a spaghetti”:

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Le temperature, ora 4-5° al di sopra della media stagionale, per alcuni giorni si porteranno a 4-5° al di sotto della stessa.

Possiamo allora concludere dicendo che avremo ancora un paio di giorni caldi ed assolati, con afa in aumento, e poi una bella rinfrescata, anche se limitata nel tempo. Difficile dire ora dove colpiranno i temporali, ma per questo potremo ricorrere al “new casting” tenendo sotto controllo, nelle giornate di martedì e mercoledì i modelli locali, i radiosondaggi, il satellite, il radar e le fulminazioni.

Radiosondaggio by http://62.202.7.134/hpbo/sounding_europe.aspx. Foto anteprima by ab

 


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