Dopo la neve ritorna l’alta pressione

Dopo la nevicata della scorsa settimana e una irruzione di aria artica continentale da est, che però non investirà direttamente la nostra zona, i modelli prospettano il ritorno dell’alta pressione delle Azzorre.

Ma partimo ad analizzare a posteriori la nevicata che ha coinvolto la nostra zona nella giornata di giovrdì 5 e venerdì 6 febbraio, vista attraverso i dati meteo registrati al suolo dalla stazione codognese di MeteoCodogno.

Durante la notte ed il primo mattino di giovedì 5, una pioggia battente ha interessato il Lodigiano, pioggia che si è trasformata rapidamente in neve dalle 0re 10-10.30. Il perchè lo possiamo capire dal grafico sottostante, che riporta i valori della temperatura e della temperatura di rugiada. La pioggia è diventata neve a causa di una repentina diminuzione della temperatura, passata da 2° a circa 0° in pochi minuti.

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Dati by www.Meteocodogno.it

La nevicata è continuata fino alle ore 10 circa del giorno seguente, venerdì 6, quando un rialzo della temperatura ha ritrasformato la neve in pioggia, fino alla completa scomparsa delle precipitazioni. Nella giornata di giovedì è stato misurato un accumulo di 9,3 cm di neve, mentre altri 14,4 si sono aggiunti nella giornata di venerdì, per un totale di 23,7 cm.

Chi ha dovuto spalare la neve per poter uscire di casa, si è senz’altro accorto del “peso” della stessa, peso dovuto alla grande quantità di acqua in essa contenuta. Solitamente si considera che 1 cm di neve, una volta fusa, dia 1 millimetro di acqua, con un rapporto tra cm neve e acqua contenuta di 1 a 1. Giovedì e venerdì scorso, tenendo conto della pioggia e dell’acqua ottenuta dalla neve fusa, in totale sono caduti come minimo 75 millimetri di pioggia.

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Dati by www.Meteocodogno.it

Sottraendo a questi circa 20 mm di pioggia, caduta prima delle 10 del giorno 5, rimangono 55 millimetri che divisi per 23,7 cm di accumulo di neve danno un rapporto neve/acqua di 1 a 2,3, uno dei più alti mai registrati e che spiega il perchè di alberi caduti e rami spezzati, altre ai black-out elettrici che si sono verificati. Quindi, i problemi osservati non sono dipesi dalla quantità di neve, ma soprattutto dal suo peso. I millimetri di pioggia registrati dopo la nevicata, sono dovuti alla fusione graduale della neve, contenuta nel pluviometro.

Torniamo ad analizzare i dati registrati, osservando la registrazione della velocità e direzione del vento:

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Dati by www.Meteocodogno.it

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Dati by www.Meteocodogno.it

Appare chiaro come l’inizio della nevicata sia coincisa con una diminuzione della velocità del vento e la sua rotazione da est a sud-est e poi a sud-sud-est per poi stabilizzarsi sui quadranti nord-orientali. Durante la fine della nevicata, viceversa, si è avuto un aumento della velocità del vento e la sua rotazione dai quadranti nord-orientali a quelli sud-occidentali.

Ma questi che abbiamo analizzato finora sono dati registrati al suolo. Durante una nevicata e soprattutto, per la sua previsione, bisogna analizzare anche i dati registrati in quota, cioè la temperatura ed umidità esistenti nella porzione di atmosfera che va dal suolo a circa 5000 metri, zona in cui
esistono le nubi che possono dare le precipitazioni.

Il grafico sottostante riporta i valori registrati nei giorni scorsi dai palloni sonda lanciati dall’aeroporto di Milano Linate. La linea violetto rappresenta la quota a cui si trovava la temperatura di 0°C, la linea verde, blu e arancione la quota delle nevicate, calcolata con 3 diversi metodi, mentre la linea rossa più spessa è il valore medio della quota neve.
Si nota come la quota neve sia crollata durante la tarda mattinata del giorno 5 e come sia aumentata nel pomeriggio del giorno 6.

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Dati da http://weather.uwyo.edu/upperair/europe.html riadattati da ab

Ora, cosa succederà?
Dopo una irruzione di aria artica continentale che interesserà in particolare il settore adriatico dalle Marche in giù, avremo da domani il ritorno dell’anticiclone delle Azzorre

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www.Meteonetwork.it

che si estenderà gradualmente a tutta la penisola, per cui, nella nostra zona, come sempre in questi casi, avremo il pericolo della formazione di nebbie, specie nelle ore notturne, con temperature, almeno inizialmente, rigide. I luoghi fortunati, ove il sole riuscirà a dissipare la nebbia, godranno di temperature massime più miti e sole splendente in un cielo azzurro.

Alla prossima


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